L’aiuto del mental coach nell’ansia pre-gara

Come un mental coach ti aiuta a ridurre l’ansia da prestazione

Nell’ accompagnare i miei clienti vero il loro obiettivo, spesso mi imbatto in un ostacolo che ne impedisce o rallenta il conseguimento, ossia l’ansia.

Questo stato d’animo si presenta prima o durante la gara riducendo significativamente la performance, l’autostima e l’autoefficacia dell’atleta.

Le potenzialità, seppur elevate, del soggetto, vengono menomate da questa interferenza emotiva, minandone così, a volte, la carriera sportiva.

Come si manifesta l’ansia

L’ansia si manifesta sotto forma di modalità differenti: il respiro affannoso, il tremore degli arti o delle mani, il blocco delle gambe, il sudore freddo, il battito cardiaco accelerato, ecc…

Come possiamo definire l’ansia

Ciò che percepiamo dell’ansia in realtà sono le modificazioni fisiologiche che abbiamo appena elencato, ossia ci accorgiamo di avere l’ansia proprio perché il respiro si fa affannoso, il battito cardiaco aumenta, le gambe si bloccano ecc…; è la reazione del nostro corpo che porta alla luce della coscienza il fatto di stare in ansia.

Quindi l’ansia di per sé non è un’emozione, ma la reazione del corpo ad una emozione, ossia alla paura.

E’ la paura che genera l’ansia

La paura di cosa? Beh, di mille cose, ma per esperienza posso dire che per lo più la paura del giudizio di sé e degli altri.

Cosa succede quando abbiamo paura?

Il diaframma si contrae, e si irrigidisce impedendo ai polmoni di espandersi verso il basso, così da ridurre l’afflusso di ossigeno al sangue, ai tessuti ed ai muscoli. Il respiro si fa più veloce da affannoso per compensare la carenza di espansione polmonare, di conseguenza il cuore aumenta i suoi battiti. I muscoli meno ossigenati danno la sensazione di essere bloccati e privi di elasticità. A seguito di ciò, come un circolo vizioso la paura aumenta incrementando gli effetti fisiologici, come il tremolio o la sudorazione fredda.

Cosa può fare un mental coach professionista

L’azione del mental coach in questo caso, si diversifica molto, analizzando ogni singolo caso specifico.

Il mental coach professionista, come me, tende ad utilizzare l’Inner Game di Timothy Gallwey, creando un elemento che riduca l’interferenza dell’ansia rispetto alle potenzialità degli atleti, ma allo stesso tempo non disdegna di operare sulla destrutturazione delle convinzioni disfunzionali, sulla creazione di un “luogo sicuro” nel quale rifugiarsi e tanto altro.

Le parole di Osho

Nella nostra cultura la paura è etichettata sempre e comunque come un’emozione negativa e da rifuggire mentre nella tradizione orientale no, e a tal proposito voglio riportare le parole illuminati di Osho:

“Non è possibile annientare la paura né la si può padroneggiare; la si può solo comprendere: questa è la parola chiave.

Solo la comprensione porta a una trasformazione, nient’altro potrà mai farlo.

Se ti senti di padroneggiare la paura, la reprimi; in questo modo scenderà nelle profondità del tuo essere, e la cosa non ti gioverà affatto. Anzi complicherà le cose.

Quindi per favore, non chiedermi come si può padroneggiare o sopprimere la paura: non la devi padroneggiare e non la devi sopprimere; non è possibile padroneggiarla, né la puoi sopprimere.

Puoi soltanto comprenderla; lascia che la comprensione sia la tua unica legge.”

Osho

Alessandro Gornati